MOZIONE n. 16 del 01/03/2022
ZES - Infrastrutture e Sviluppo Aree Interne

Il Consiglio Regionale,

Premesso che:
- il presente ed il futuro prossimo della Regione Calabria sarà accompagnato da una serie di risorse rispettivamente del PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza;
dei Fondi di Coesione 2021-2027, del Programma Operativo Regionale Fesr/Fse 2021-2027;
- le risorse a disposizione dovranno essere incanalate, secondo le dichiarazioni programmatiche del Presidente Roberto Occhiuto, approvate a dicembre del 2021, in modo da raggiungere obiettivi certi di coesione, sviluppo, sostenibilità e interessare i vari assetti dei settori produttivi, sociali e culturali della Regione;
- la priorità della coesione territoriale richiede che a monte ci sia una governance che promuova e realizzi, in sinergia con gli obiettivi tematici della programmazione europea, una riforma sistemica del territorio regionale a partire dagli "Ambiti Territoriali Ottimali" all'interno dei quali gestire la specificità idrogeologica del territorio, il ciclo dei rifiuti, il sistema della depurazione, quello idrico;
- una parte cospicua delle risorse riguarda l'obiettivo della coesione territoriale, che si realizza anche attraverso l'azzeramento del 'gap' infrastrutturale tra la dorsale ionica e quella tirrenica e all'interno delle stesse "dorsali";
- la ZES (zona economica speciale) che interessa per 2500 ettari le aree retrostanti, i porti e gli aeroporti del territorio, e che "offre" benefici fiscali, ha bisogno, per essere pienamente operativa, e quindi "attrattiva" per le imprese che intendono investire, di infrastrutture stradali e ferroviarie di collegamento tra le stesse aree ZES ed i corridoi Ten-T (transeuropei), e ciò sia nella dorsale tirrenica, sia in quella ionica, in un ambito di ecosistema intermodale;
CONSIDERATO CHE: - l'ammodernamento e la messa in Sicurezza della strada statale 106 Ionica che mette in comunicazione i due capoluoghi, i numerosi comuni costieri, l'autostrada del Mediterraneo e l'autostrada A14 "Adriatica", è parte integrante dell'ecosistema intermodale e rappresenta l'arteria stradale di collegamento in funzione dell'operatività della ZES;
- il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Mara Carfagna, in risposta ad un question­ time dello scorso 8 Settembre c. a., ha evidenziato come la Strada Statale Jonica sia un'opera strategica per la Calabria, un asse viario cruciale tanto per la mobilità dei cittadini residenti sull'intero tratto costiero che per la connettività del sistema produttivo calabrese, con le principali vie di accesso terrestri e portuali ai mercati italiani e internazionali;
- il Ministro Carfagna argomentò che, trattandosi di un'opera complessa e di notevole impatto sul territorio e sulle comunità, essa non può che essere realizzata per lotti funzionali: ne sono stati progettati 12, alcuni dei quali già dotati di un livello di progettazione definitiva, altri ancora a un livello di fattibilità tecnico-economica;
TENUTO CONTO CHE: - secondo i dati forniti dal MIMS, lungo la Statale Jonica l'ANAS ha completato l'ampliamento a quattro corsie di tutto il tratto ricadente in Puglia e in Basilicata. In Calabria, sono stati ampliati a quattro corsie circa 67 chilometri. Per il restante tratto di oltre 300 chilometri, l'ANAS ha in atto un piano complessivo di riqualificazione, ammodernamento, ampliamento, messa in sicurezza e manutenzione;
- lungo la "dorsale ZES", oltre alla portualità ed aeroportualità funzionali alla Zona Economica Speciale si trovano trenta porti turistici, attualmente sottodimensionati, con i loro entroterra ricchi di risorse naturali e culturali, ma anche le cosiddette "Aree Interne" che rappresentano il 77,8% dei Comuni, la metà della popolazione 50,8% ed il 78,9% della superficie territoriale;
- il potenziale di sviluppo contenuto nelle "Aree Interne" che sono così classificate, sulla base della distanza dai centri di offerta, dei servizi essenziali (sanità, istruzione e mobilità), può dare un apporto rilevante al generale sviluppo della Calabria;
- queste aree infatti, sono centrali per l'offerta di beni e servizi ecosistemici (acqua, aria, territori, foreste, diversità biologica, paesaggio, sistemi ecologici complessi ecc.), per la filiera agroalimentare e per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Sono fondamentali per la tutela dell'identità culturale e l'integrità fisica del territorio. Custodiscono, inoltre, un importante patrimonio storico, architettonico, culturale e identitaria e sono, per propria natura storia e strutturale, produttrici di coesione sociale e senso di comunità. Approntare un piano di rigenerazione e di resilienza dei Borghi secondo gli obiettivi e le risorse del Pnrr con progetti corredati da un piano di gestione sostenibile anche oltre il 2026;
PRESO ATTO CHE: - la quasi totalità dei 24 Distretti Agricoli Territoriali che costituisce il sistema produttivo agricolo regionale, si trova in "Aree interne" che sono dunque "aree rurali", divise a loro volta in "aree intermedie rurali", "rurali con problemi di sviluppo" e "rurali ad agricoltura intensiva";
Dirompenti sono gli effetti del caro bollette sulle attività agricole: 50% in più per il gasolio, mentre le piccole e medie imprese pagano l'energia elettrica il 75,6% in più ed il gas addirittura il 133,5% in più delle grandi imprese;
Impegna la Giunta regionale
ed il Presidente della Giunta regionale: - A demandare alle strutture competenti il compito di eseguire una ricognizione (con relazione scritta) delle risorse del PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dei Fondi di Coesione 2021-2027, del Programma Operativo Regionale Fesr/Fse 2021-2027;
- A promuovere la revisione della Legge Regionale 24 novembre 2006, n.15 (Riordino territoriale ed incentivazione delle forme associative di Comuni), più specificatamente nella parte che riguarda gli Ambiti secondo criteri di "Aria Vasta", ovvero di Aree territorialmente simili, individuabili in un "range" demografico compreso tra i 380-430 mila abitanti;
- A promuovere, attraverso una legge statutaria, l'inserimento nello Statuto della Regione Calabria del modello di produzione e consumo definito "economia circolare", secondo le Direttive Europee nonché il principio di tutela dell'ambiente, Dnsh "Do No Significant Harm" che prevede che gli interventi non arrechino alcun danno significativo all'ambiente: tale principio è stato fondamentale per accedere ai finanziamenti del Recovery and Reslience Facility(RRF) e deve essere rispettato lungo tutta la fase di attuazione;
- A costituire una "Task force", nell'ambito di Fincalabria, organismo in house providing della Regione Calabria, per aiutare i Comuni, in particolare quelli con popolazione sino a 5 mila abitanti, nei processi di informazione, formazione dei procedimenti amministrativi, progettazione degli interventi e rendicontazione della spesa, relativi ai Fondi Pnrr ed europei;
(Fincalabra gestisce fondi pubblici, per conto del socio unico Regione Calabria, in prevalenza rinvenienti dai programmi operativi POR FESR-POR FSE-PSR, nell'ambito dei regimi di aiuto stabiliti dalla UE). -Ad aprire un negoziato con il Governo Nazionale sul 'budget" relativo agli investimenti infrastrutturali, oggetto, fra l'altro, di una lettera al premier Draghi, del Presidente Occhiuto. Con particolare riferimento alla programmazione delle risorse per l'ammodernamento e la messa in sicurezza della Statale 106 Jonica;
- A rivedere, con l'obiettivo di ampliarla ad altre Aree e programmare un piano di investimenti con fondi europei, la strategia regionale per le Aree interne.(deliberazione della Giunta regionale, n. 490 del 27 novembre 2015 con oggetto: "Politica di Coesione 2014-2020. Approvazione strategia regionale per le Aree Interne/SRAI ed individuazione area progetto per la Strategia Nazionale per le Aree Interne del Paese);
- Ad approntare, in concertazione con il mondo agricolo, un piano finalizzato a favorire l'innovazione tecnologica, il trasferimento di hnow how dai centri di ricerca alle aziende, l'ammodernamento di macchinari ed impianti nonché la realizzazione di "comunità energetiche", ovvero coalizione di produttori agricoli che producono, gestiscono e consumano energia attraverso uno o più impianti locali da fonti rinnovabili. In questo modo le minori risorse finanziarie della nuova Pac, a partire dal 2023, potrebbero essere "integrate" dall'abbassamento del costo dell'energia autoprodotta;
- Ad affidare alle Strutture regionali competenti in collaborazione con gli Enti, le cui funzioni istituzionali sono legate direttamente o indirettamente alla gestione ambientale e alla salvaguardia del territorio, uno studio di fattibilità che accerti quali e quante opere, materiali o immateriali (tecnologie) ci sia bisogno e in quanto tempo occorra per realizzarle per quanto attiene al riassetto idrogeologico del territorio, il sistema di depurazione, la rete idrica;
- A promuovere i Contratti di Fiume, strumenti volontari di programmazione negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale;
- A condividere con il Governo l'istituzione di un Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) per la riqualificazione dei siti ex industriali, afferenti la "dorsale lungo la quale si sviluppa la Zona Economica Speciale, con particolare riferimento all'ex centrale Enel di Rossano, l'ex Pertusola dell'Eni di Crotone, l'ex Sir di Lametia Terme, l'ex Italcementi di Vibo Valentia, nel rispetto dei requisiti di economia circolare, sostenibilità ambientale e valorizzazione delle risorse territoriali. - Prevedere, altresì la realizzazione di un collegamento di "Metropolitana Leggera" tra Sibari e Crotone e l'istituzione di una macro-area regionale denominata "ecosistema dell'innovazione" per lo svolgimento di attività di formazione e ricerca multidisciplinare finalizzata all'innovazione, in particolare nel settore dell'agroalimentare del Mediterraneo, delle scienze della vita, dell'economia circolare e dell'industria culturale;
- A promuovere l'apertura dei 30 porti turistici, con i loro entroterra ricchi di risorse naturali e culturali, al "Turismo Nautico". Se messi in rete con una logistica appropriata, con infrastrutture e servizi di qualità, con l'offerta rilevante e prestigiosa di valori turisticamente attraenti, come i siti archeologici, i luoghi d'arte e le aree di eccellenza agroalimentare, potrebbero rappresentare il circuito di portualità turistica e da diporto, ovvero di "turismo nautico" più grande d'Europa.

Allegato:

01/03/2022
S. LOIZZO